Fonte la rubrica AG del Mitico Vanni
La 1000 SP del 1978 fu commercializzata nelle tinte Azzurro BMW ( come la convert ), grigio metallizzato e oro Longchamps ( di derivazione De Tomaso Auto ).
Tutte e tre le tinte erano accostate a fasce di nero opaco, sulla carena era nera la parte sopra e sotto il faro, il serbatoio era nero sul dorso e sotto, le fiancatine avevano la parte centrale nera.
La versione del 1980, anch’essa in 3 versioni che erano: Azzurro BMW, grigio metallizzato e verde metallizzato BMW.
Questa versione perse le fasce nere e nella grafica comparvero delle decalco a filetto di colore marrone per la macchina verde e di colore blu per quella azzurra e quella grigia. Ricordo alcuni esemplari della prima serie di colore bianco e qualcuno di colore blu peageant. Non ricordo versioni rosse. Ammesso che ne siano state verniciate in quella tinta, senz’altro si sarebbe usato il rosso della Le Mans, cioè il Lechler / Asi / Guzzi 100.
La versione del 1982 rosso/bianca oppure bianco/rosso ( esistevano 2 grafiche a colori tra loro invertiti,) era verniciata di un rosso Glasurit ordinato appositamente per quel modello.
Il rosso e il bianco della versione 1982 costavano dieci volte più delle normali tinte allora in uso. Capita di vedere talvolta di queste moto conservate, ancora brillanti di vernice.
I codici: Rosso Glasurit 21-F-1120
Bianco Glasurit 21-M-25
La terza tinta di questa versione era un accostamento azzurro BMW/ Blu Porche.
L'azzurro chiaro di quella moto è identificato col codice Guzzi 310, mentre la tinta scura sarebbe il codice 225, nel master Lechler Moto 11-E. I filetti erano decalco fustellate bicolori.
Note
Tutti i modelli serie grossa( ad esclusione del 1000cc e del LM che in origine avevano le canne in ghisa fino al 1978) erano con le canne cromate. Il LM passò al Nigusil nel 1978 col resto dei modelli, mentre il 1000cc passò al Nigusil nel 1981.
Quindi la tua moto dovrebbe avere le canne in ghisa se antecedente il 1981 oppure al Nigusil se più recente.
Lo vedi togliendo una testa, se è nigusil il cilindro è tutto alluminio, se con canna riportata questa la vedi benissimo perché cambia il colore tra alluminio e ghisa.
La vernice epossidica di solito si usa per interni, perchè sottoposta a luce intensa tende a opacizzare e " sfarinare".
E' ottima come fondo perché ha un ottimo aggrappaggio sia su ferro che alluminio e vetroresina, ma poi va coperta con film acrilico o poliuretanico.
Nel riverniciare il telaio, fai attenzione a proteggere per bene i fori per i perni forcellone, le sedi dei cuscinetti e le varie parti filettate, altrimenti saranno ca@@i amari quando dovrai togliere la vernice indurita!
Nel 1982 la vecchia 1000 SP non vendeva più. Vennero allora presentate 2 versioni, l'una bianca e rossa e l'altra rossa e bianca. Ce n'era una terza azzurro e non ricordo che ma che adesso non ci interessa.
Quelle che tu vedi come orecchie, per noi erano guance, per cui distinguevamo le 2 versioni chiamando Heidi quella con le guance rosse e Sbirulino con le guance bianche. Senz'altro ne sono state spedite con i copri-accumulatori invertiti ma nessuno se n'è mai accorto!
La verniciatura di queste 2 versioni avvenne a seguito di una mezza polemica: In guzzi si usavano normalmente prodotti della ditta Gandola di Lecco, erano prodotti onesti ma non eccelsi. Successe che poco prima di produrre queste moto, De Tomaso inviò all'allora responsabile dei trattamenti superficiali una comunicazione con cui proibiva di utilizzare prodotti Gandola.
L'Ingegnere responsabile, si fece dettare i codici colore dall'esecutore dei prototipi che era la Carrozzeria Campana di Modena. Questi prodotti erano il top del momento, si trattava nientepopodimeno che di prodotti Glasurit.
Parp paro questi prodotti vennero ordinati e con essi si produssero questi modelli. Pensa che il bianco e il rosso di Gandola costavano rispettivamente 5000 e 6000 lire al kilo, mentre il bianco e il rosso Glasurit costavano 38000 e 42000 al litro. C'è da dire che chi ha in mano una moto non ammaccata, con una lucidatina la tira nuova, dopo 25 anni!
Con la sola variante della grafica, la produzione SP 1000 si riprese e ne furono vendute di queste tinte più di 1000:
La vernice utilizzata per verniciare i dischi freno era il Nero opaco 600°C prodotto dalla VERCOLAC con codice 5Z86004. Il codice di riferimento interno era 512, se Lechler ha prodotto la replica, dovrebbe utilizzare quest'ultimo codice.
Si tratta comunque di un nero molto opaco, a occhio meno di 15 gloss, siliconico con cottura a forno di almeno mezz'ora a 130°C.
Non richiede nè fondo nè sotto-smalto. In Guzzi si preparavano i dischi con un processo di fosfo-sgrassaggio con prodotti Italbonder.
Sì, esisteva anche in oro Longchamps, una tinta di derivazione De Tomaso Automobili.
Sono state allestite 3 grafiche diverse a seconda degli anni:nella prima versione le tinte basi erano accostate a una abbondante invasione di nero opaco, era nero il dorso del serbatoio e alcune fasce della carena. Nella seconda versione scompare gran parte del nero opaco e compaiono dei filetti autoadesivi, il serbatoio è tutto in tinta e le carene sono nere solo all'interno del plexiglass e nella parte grezza.La terza versione è quella del 1982, rossa e bianca oppure bianca e rossa più il terzo allestimanto con la stessa forma delle grafiche ma con le faccette blu porsche.
Per i giusti accostamenti dei colori e per i codici delle tinte dammi il tempo di andare a consultare le tabelle di finitura.
Ho fatto un po d'ordine:
La SP1 è stata prodotta in 3 varianti con 3 alternative di ogni varante.
La prima variante era proposta con le tinte basi accoppiate al nero opaco.
Sul serbatoio si applicava un filetto autoadesivo a circa 2 mm dal confine del nero come già si faceva sulla LM.
La prima delle 3 tinte era il grigio chiaro metallizzato, che la Lechler può replicare con codice "Guzzi 312 ".
La seconda era azzurro BMW, nella codifica Lechle compare con la sigla 210 oppure con la sigla " Moto 11-d" se si usa il master del tintometro Lechler.
La terza alternativa era color oro longchamps, della ditta Glasurit, codice SI 183/800 che si può replicare in Lechler con codice "Guzzi 040".
La seconda variante perde il nero opaco ma la verniciatura viene ingraziosita da doppi filetti autoadesivi color azzurro sulle versioni azzurra 210 e grigia 312 mentre l'oro viene sostituito dal verde metallizzato 261 richiedibile anche con codice " Moto 12-D ".
La terza variante propone un taglio obliquo e la doppia tinta .
Le alternative sono un bianco e rosso, un rosso e bianco con le stesse tinte invertite e un bicolore grigio / azzurro .
Le delimitazioni tra una tinta e l'altra vengono coperte con doppi filetti adesivi che qui prendono funzione di coprifilo.
Il rosso è Glasurit 21F1120che nella codifica Lechler diventa " Guzzi 107", il bianco sempre glasurit 21-M-25 o Lechler " Guzzi 416 "
L'azzurro è il 225 noto anche come " Moto 11-E " mentre il grigio è il " Guzzi 310 ".
Spero di essere comprensibile!
La codifica RAL è piuttosto povera, i metallizzati considerati sono solo 2, RAL 9006 e RAL 9007, cioè l'argento chiaro e quello scuro.
Tinte comunque lontane da quelle usate sulla SP.
La versione biancorossa e rossobianca nasce nel 1982 però mi pare venne presentata al salone di MIlano, non so se nell'anno precedente.
Non escludo che le decalcomanie siano ancora disponibili presso il Centro Ricambi della Moto Guzzi, bisognerebbe in tal caso farle ordinare da un concessionario.
La prima serie era quella col serbatoio e le carene in cui il nero opaco oltre che aver funzione di mascherare le zone nascoste era anche in vista, era nera la parte superiore del serbatoio e la carena superiore aveva 2 fasce nero opaco.
La serie cui appartiene la tua era composta dall'azzurro bmw, dal grigio metallizzato e l'oro era stato sostituito dal verdino bmw,che però aveva i filetti marron.
L'interno della carena, la parte interna delle appendici e la zona retrostante i tubi scarico, oltre alla zona sottovetro della carena sup. erano comunque nero opaco.
La SP rossobianco e biancorosso nasca nel 1982.
Se del 79, si tratta di un riverniciato.
Secondo me non si tratta di un lavoro adatto per un carrozziere.
In questi lavori esistono trabocchetti che se non si ha esperienza possono davvero vanificare un sacco di lavoro.
Per esempio la grafica del serbatoio non è simmetrica perchè va a far capo sui cilindri e il destro è avanzato, per cui la grafica destra è più coricata della sinistra.
Bisogna pulire perfettamente la parte bianca dagli inevitabili sbuffi rossi che inevitabilmente trapasseranno la mascheratura, dopo mascherato bisogna carteggiare sul confine del nastro per abbassare il cosiddetto menisco, ovvero lo scalino che viene a crearsi tra le 2 tinte e altre cose ancora.
Io ti consiglio di chiedere un preventivo a Stucchi ( wwwstucchiluigi.com) .
Questi lavora con operai ex dipendenti Guzzi che ben sanno come si faceva a verniciare quei modelli.
Sarà pure un pò caro, però poi non si avranno contestazioni in sede di omologazione ASI o FMI.
Il nero del telaio SP fu dapprima nero opaco come la LM, poi nero lucido.
Devo controllare l'epoca in cui ci fu il cambiamento,il nero opaco era
della Tecnomax , non compare nella codifica RAL ma ha una brillantezza compresa tra 20 e 30 gloss.
Fra qualche giorno, dopo che avrò controllato, ti darò conferma.
vorrei rifare il mio 1000SP luglio 1980 in azzurro.
Il colore azzurro qui sopra indicato come 11-E (come il grigio) risulterebbe invece dal tintometro lechler come
GUZZI (MOTO) Master 11D Colore GUZ15 Denominazione AZZURRO CHIARO -210-
Anche su un altro sito veniva dichiarato con gli stessi dati, e risultava del fornitore GANDOLA.
Quale è la versione corretta? sarei propenso a pensare che la dicitura 11-E sopra sia solo un errore di copia/incolla. Qualcuno ha conferme?
Si tratta di 11D, la vernice 11E corrisponde al blu Porsche, utilizzato sulle V 35 custom e sulla versione 1982 della SP, quella con grafica in alternativa alle Bianco /rosso e rosso/bianco.
La 11 D era una replica dell'azzurro BMW auto, prodotta normalmente da Glasurit ma replicate come primo equipaggiamento in Guzzi dalla ditta Gandola, produttrice di vernici in Lecco.
L'oro longchamps era una tinta di derivazione De Tomaso, era infatti mutuata dalla vettura Longchamps, un modello della De Tomaso.
Si caratterizzava per la complessità dell'applicazione, bisognava prima dare un sottosmalto rifranganta, po l'oro e infina il trasparente a finire.
Il modello in oggetto presentava molta parte della superficie in nero opaco, il sopra e il sotto del serbatoio, 2 fasce della carenatura oltre al suo interno,tutta la parte interna dei paragambe ecc.
La vernice oro era stata prodotta sia da Glasurit con codice SI 183/800 che da Italver con codice 2783178 mentre il codice interno poi comunicato a Lechler per le moto d'epoca era lo 040.
La 1000 SP primo tipo è stata prodotta in 3 versioni cromatiche diverse cambiate 3 volte nel corso degli anni.
La prima serie della SP1 ( come la tua ) veniva offerta nei colori azzurro BMW, argento e oro longchamps.
Su questa versione si faceva ampio uso del nero opaco per alleggerire le forme abbondanti e anche perchè era di moda così.
La seconda serie della SP1 manteneva le tinte azzurro e argento ma veniva sostituita la tinta oro con un + facile verdolino.
Su questa versione veniva abolito gran parte del nero opaco però comparivano dei doppi filetti autoadesivi blu sulle versioni azzurro e argento mentre la verdolina andava con adesivi marroni.
La terza serie veniva verniciata in bianco rosso oppure invertendo le medesime tinte in rosso bianco. l'altra versione adesso non la ricordo e non vado a cercarla per non perdere quello che ho scritto finora.
Credo che l'esaminatore avesse in mente la seconda versione, la tua è chiaramente la prima, sia per il colore che per il copritappo sul serbatoio.
1000SP: Verniciatura e note
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Re: 1000SP: Verniciatura e note
Le ruote di quell'epoca erano verniciate a polveri.In seguito ne son state verniciate a liquido con uno smalto molto simile a quello dei gambali, però a forno con cottura a 120°C.Le balconate rimanevano color alluminio naturale, non verniciate.
La vernice utilizata per verniciare i dischi freno era il Nero opaco 600°C prodotto dalla VERCOLAC con codice 5Z86004. Il codice di riferimento interno era 512, se Lechler ha prodotto la replica, dovrebbe utilizzare quest'ultimo codice.
Si tratta comunque di un nero molto opaco, a occhio meno di 15 gloss, siliconico con cottura a forno di almeno mezz'ora a 130°C.
Non richiede nè fondo nè sottosmalto. In Guzzi si preparavano i dischi con un processo di fosfosgrassaggio con prodotti Italbonder.
Il telaio della T4 era verniciato col solito nero lucido, cioè il Guzzi /Lechler 532 se si usa la codifica system oppure il codice Lechler 90323 oppure se si usa altra marca il codice RAL 9005.
Dopo la sabbiatura se si è sicuri sia stata usata sabbia pulita si può dare direttamente il fondo altrimenti è meglio sgrassare prima con una spruzzata di solvente nitro.
Se usi un buon prodotto non è necessario dare il trasparente perchè la durezza superficiale rimane identica. Col trasparente applicato risultano poi più visibili gli eventuali ritocchi.
La vernice utilizata per verniciare i dischi freno era il Nero opaco 600°C prodotto dalla VERCOLAC con codice 5Z86004. Il codice di riferimento interno era 512, se Lechler ha prodotto la replica, dovrebbe utilizzare quest'ultimo codice.
Si tratta comunque di un nero molto opaco, a occhio meno di 15 gloss, siliconico con cottura a forno di almeno mezz'ora a 130°C.
Non richiede nè fondo nè sottosmalto. In Guzzi si preparavano i dischi con un processo di fosfosgrassaggio con prodotti Italbonder.
Il telaio della T4 era verniciato col solito nero lucido, cioè il Guzzi /Lechler 532 se si usa la codifica system oppure il codice Lechler 90323 oppure se si usa altra marca il codice RAL 9005.
Dopo la sabbiatura se si è sicuri sia stata usata sabbia pulita si può dare direttamente il fondo altrimenti è meglio sgrassare prima con una spruzzata di solvente nitro.
Se usi un buon prodotto non è necessario dare il trasparente perchè la durezza superficiale rimane identica. Col trasparente applicato risultano poi più visibili gli eventuali ritocchi.
Nello